Le macchine non possono sostituire le interazioni umane, ma sono di aiuto

Le macchine non possono sostituire le interazioni umane, ma sono di aiuto
iGenius
13 marzo 2020
-
4
minuti da leggere

Mentre il mondo si prepara all'impatto del coronavirus, qui al quartier generale di iGenius a Milano ci stiamo abituando alla nuova realtà delle quarantene e delle chiusure.

Da tre settimane lavoriamo da casa e abbiamo avuto un po' di tempo per pensare, come potete immaginare.

Il futuro del lavoro: una questione di prospettiva

Prima che l'epidemia di coronavirus iniziasse a distruggere l'economia globale e a mettere a dura prova i sistemi sanitari, nel nostro settore abbiamo discusso a lungo sul futuro del lavoro e su cosa significasse esattamente.

Il punto di partenza sono state domande come: in che misura le macchine e l'intelligenza artificiale sostituiranno gli esseri umani? L'ascesa della tecnologia di consumo, come gli assistenti virtuali, si rifletterà in un contesto professionale? In che modo le interazioni uomo-macchina trasformeranno il nostro modo di lavorare? Quanto sarà necessario riqualificarsi?

In sostanza, ci siamo preoccupati di come l'avanzamento della tecnologia avrebbe influito sul nostro modo di lavorare. E questo ha senso.

Tutte le previsioni degli analisti puntano a una rivoluzione del posto di lavoro.

IDC ha previsto che il 50% delle attività ripetibili strutturate sarà automatizzato entro il 2024, Gartner ha riferito che il 75% dei dirigenti C-suite teme di fallire se le loro aziende non riescono a scalare AI. Forrester prevede che il 2020 sarà l'anno in cui le aziende accelereranno l'adozione di AI e diventeranno "focalizzate sul valore di AI ".

Entra nel coronavirus

La società di venture capital Sequoia lo ha descritto come il cigno nero del 2020: un evento imprevedibile che avrà un enorme impatto a lungo termine sulla nostra economia globale, e ben oltre.

Finora, il cigno nero del 2020 ci ha insegnato due lezioni immediate.

Uno: quando immaginiamo il "posto di lavoro del futuro", abbiamo sempre dato per scontata l'interazione umana. Ora sappiamo che nulla potrà mai sostituirla.

Nessuna videoconferenza o servizio di messaggistica istantanea sarà mai all'altezza di parlare realmente con un collega - o con qualsiasi altro essere umano, se è per questo - e non vediamo l'ora di poter essere di nuovo tutti nello stesso ufficio, o cucina, o ristorante.

Due: senza la tecnologia non saremmo mai stati in grado di svolgere i nostri compiti professionali dalle nostre case in quarantena, come stiamo facendo da tre settimane in tutti i nostri uffici.

Smart Working

Il futuro del lavoro potrebbe non essere così cupo come alcuni hanno immaginato. Per coincidenza, gli italiani usano l'espressione "smart working" per indicare il lavoro a distanza.

Il Team iGenius lavora da casa questa settimana

Oggi più che mai crediamo nell'intelligenza aumentata, una stretta collaborazione tra uomo e macchina che si basa sull'idea che l'uomo non sarà sostituito dalla tecnologia, ma potenziato da essa.

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